Cassius Clay – Muhammad Alì

 

 

    T-shirt tinta unita

    COLORI TINTA UNITA: 100% cotone Organico, prelavato, ring-spun e pettinato, superficie liscia e morbida per risultati di stampa perfetti, girocollo sottile a costine, fettuccia sul collo, tubolare, vestibilità regolare , peso 150 gr.

    COLORI MELANGE : 97% cotone pettinato ringspun 3% poliestere, soffice al tatto, struttura con busto tubolare, vestibilità modern fit, girocollo in costina 1x1, peso 150 gr.

    Caratteristiche:

    100% cotone pettinato ringspun, soffice al tatto, struttura con busto tubolare, vestibilità slim fit, girocollo in costina 1x1, peso 150 gr.

    posizione della grafica:

    L’immagine riportata, raffigura esclusivamente la dimensione e posizionamento della grafica sulla t-shirt, senza fare riferimento al colore da Voi scelto.

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Descrizione

La t-shirt Cassius Clay è stata creata utilizzando la storica immagine dell’incontro contro Sonny Liston nel 1964

Del momento in cui Liston va al tappeto e Clay lo sfida a rialzarsi.

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Una grafica esclusiva dedicata al più grande pugile della storia della boxe.

Cassius Clay è nato il 17 gennaio del 1942 a Louisville, Kentucky.

Ha iniziato da bambino a tirare di boxe per un caso fortuito, dopo essere capitato in una palestra mentre era alla ricerca della sua bicicletta rubata.

Iniziato alla boxe da un poliziotto di origini irlandesi, a soli dodici anni il futuro campione del mondo comincia a raccogliere trionfi nelle categorie dilettantistiche.

Nel 1960 diventa Campione olimpico a Roma.

Arrivò al mondiale a ventidue anni battendo in sette riprese Sonny Liston.

Fu in quel periodo che Cassius Clay cominciò a farsi conoscere anche per le sue dichiarazioni provocatorie e sopra le righe che ebbero l’inevitabile conseguenza di far parlare molto di lui

Immediatamente dopo aver conquistato la corona, Cassius Clay annunciò di essersi convertito all’Islam e di aver assunto il nome di Muhammad Ali.

Da quell’istante cominciarono anche i suoi guai che culminarono nella chiamata alle armi nel 1966.

Affermando di essere un “ministro della religione islamica” si definì “obiettore di coscienza” rifiutandosi di partire per il Vietnam.

Fu quello uno dei momenti più bui della vita del campione.

Decise di ritirarsi e venne attaccato per il suo impegno nelle lotte condotte da Martin Luther King e Malcolm X.

Nel 1971 ritorna a combattere, assolto grazie a una irregolarità nelle indagini svolte su di lui.

Persa la sfida con Joe Frazier ai punti, riesce a tornare campione del mondo AMB solo nel 1974 mettendo al tappeto George Foreman a Kinshasa, in un incontro passato alla storia.

Da quando però nel 1978 il giovane Larry Holmes lo sconfisse per K.O. tecnico all’11a ripresa, iniziò la parabola discendente di Muhammad Ali.

Disputò il suo ultimo incontro nel 1981 e da allora iniziò a impegnarsi sempre più nella diffusione dell’Islam e nella ricerca della pace.